Riflessioni ai tempi del Corona Virus.
In queste settimane di quarantena le televisioni, gli articoli online e i social ci propongono continuamente immagini di città vuote.
Ho voluto raccogliere alcuni progetti di artisti fotografi che ripropongono questo tema.
La fotografia di Parigi deserta
Se vi fosse capitato di affacciarvi per 10 minuti dalla vostra finestra in direzione di Boulevard du Temple a Parigi nel 1838, in una bella giornata di sole, avreste sicuramente osservato un notevole via-vai tra carrozze e passanti.
Eppure in questa fotografia di Daguerre notiamo una strada deserta nonostante non ci fosse un’epidemia in corso. Come mai?
Il motivo è dato dal fatto che il tempo di scatto per realizzare la fotografia è stato di 10 minuti. Ovvero per 10 minuti è entrata luce nella macchina fotografica. In quel tempo infatti c’era bisogno di molta luce per impressionare il supporto fotosensibile, di conseguenza l’esposizione durava parecchio.
Le uniche persone presenti nella fotografia sono il lustrascarpe con il suo cliente poichè sono rimasti nella loro posizione durante tutto il tempo di scatto.
Le altre persone e carrozze, muovendosi velocemente non sono comparse nell’immagine – un po’ come quando fotografate una persona che si sposta velocemente e lascia una scia o qualcosa di mosso.
Come fotografare una piazza senza persone
Questo espediente può essere utilizzato anche ai giorni nostri per fotografare una piazza senza persone in pieno giorno: non occorre alzarsi all’alba, girovagare di notte o utilizzare photoshop.
Si posizione la macchina fotografica sul cavalletto, si utilizza un filtro nd, si imposta la lunga esposizione. Ovviamente per funzionare è necessario che tutte le persone presenti siano in movimento, altrimenti ci ritroveremo altri lustrascarpe del 2020.
Facciamo scomparire i monumenti
C’è chi invece, al posto di togliere le persone da una piazza, ha tolto il Duomo. Parliamo dell’artista Robert Gligorov che, con l’aiuto di photoshop, ha tolto il Duomo di Milano dalla piazza.
In un unico sguardo è possibile vedere simultaneamente tutta la piazza, l’imbocco di via Vittorio Emanuele, il cortile tra il Museo del Novecento e Palazzo Reale, fino a via Carlo Maria Martini.
Chi invece ha nascosto alcuni celebri monumenti è stato il binomio chiamato Christo-Jeanne Claude.
Il progetto Wrapped Monument riflette sul modo in cui il territorio e il paesaggio possono cambiare in modo temporaneo, creando qualcosa di nuovo e riproponendo la realtà sotto un’altra chiave di lettura.
Quegli elementi invece che nascondono e allo stesso tempo rivelano sono alcuni tipi di ponteggi degli edifici in ristrutturazione: vengono riprodotti con lo stesso motivo dell’edificio che rivestono, in modo da mantenerne una percezione simile.
Queste tre immagini sono un piccolo estratto del mio progetto di ricerca sulla trasformazione dello spazio urbano chiamato Urban artificial landscape.
Come visitare i parchi a tema in solitaria
Vorreste invece girovagare nei parchi a tema senza altre persone nei dintorni, così da evitare coda alle giostre? Per questo viaggio il biglietto ve lo stacca l’artista Stefano Cerio: i suoi progetti fotografici rivelano nella loro essenza i luoghi che normalmente sono invasi dai visitatori durante gli orari di apertura.
I luoghi abituali possono essere magicamente interessanti se osservati da un altro punto di vista: questo è uno dei poteri della fotografia.